Scopriamo ora che il deficit pubblico francese sopravanza quello italiano e non c'è avanzo primario che possa valere a ridurre il debito. Ora lo spread tra tassi francesi e tedeschi fatica a restare sotto i 160: quattro anni fa, semplicemente, non esisteva. E su questo la quantomeno insolita smentita di Standard & Poor's non potrà arrivare.
S&P, Moody's e Fitch, le prime tre agenzie di rating al mondo – ma guarda un po'! – sono tutte americane (l'europea sembra sempra che arrivi e non arriva mai). Le chiamano "Tre streghe", perché in effetti i loro giudizi su bond, azioni e stati impattano sul mercato non meno di un sortilegio su un'adolescente in crinoline del New England.
Ieri la Francia sarebbe stata declassata per errore "tecnico", che sembra voglia dire qualcosa e non vuol dire niente. Apprendiamo che la Commissione UE presenterà martedì prossimo nuove regole per le agenzie di rating, contemplanti sanzioni civili ove si ravvedano grave negligenza o intenzionali errori nei giudizi, tali da poter recar danno agli investitori.
Se però c'è troppo da dir male, allora il giudizio si sospende: esattamente sui «paesi che stanno negoziando un programma di assistenza internazionale». Che è un po' come dire che oltre i 39,5 la febbre non si misura più.
Questo, ovviamente, sempre per non far danno all'investitore.
Mi permetto di rammentare Schopenhauer: «La salute non è tutto, ma senza la salute tutto è niente».
A presto.
Edoardo Varini
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